E’ un peccato…
alla fine di Febbraio di questo famigerato anno 2021, sono arrivate a Milano, 134 opere di 34 artiste. La mostra avrebbe dovuto essere inaugurata il 2 marzo a Palazzo Reale di Milano.
Tutti quadri realizzati da donne tra il 1500 e il 1600 , donne da sempre abituate al silenzio ma che a partire dal quel periodo hanno cominciato ad acquisire il ruolo di pittrici.
Per millenni le donne sono rimaste escluse dalle attività artistiche fino al Medioevo. Addirittura se vi si dedicavano, i loro dipinti venivano attribuiti e firmati da artisti uomini.
Ma l’età “moderna” ha risvegliato mogli, figlie e sorelle che hanno iniziato a dedicarsi alla pittura.
Non c’era solo la Gentileschi (della quale ho raccontato della sua opera Giuditta) FESTA DELLA DONNA
Infatti i capolavori sono firmati da molte altre artiste sensibili alla scuola del Caravaggio, che esprimono la novità dell’epoca e la femminilizzazione della pittura.
Fra le più conosciute vi è Sofonisba Anguissola, figlia del pittore Orazio. Lei, rispetto alla Gentileschi ebbe una vita meno tormentata e fu molto aiutata dalla famiglia. In effetti la sua viene definita una pittura borghese.
A queste pittrici fanno compagnia anche altre grandi artiste donne, come Lavinia Fontana e Elisabetta Sirani.
Una bella rivincita per le donne di ieri anche per quanto riguarda i giorni nostri.
Infatti alcuni dei loro quadri hanno raggiunto delle ottime quotazioni.
Nel 2019, Sotheby’s di New York, ha venduto la vivace “Lucrezia”, ritratto ad opera della Gentileschi, a quasi 5 milioni di Euro, mentre la “Natura morta con vaso di vetro e pesche, fiori di gelsomina, mele cotogne e una cavalletta” di Fede Galizia, sono bastati “solo” 2 milioni di Euro.
Ah però! Non male vi pare?
Fonti: italiaoggi.it/news