THE ART SIDE OF PINK FLOYD

Ho voluto cercare una connessione fra l’arte e la musica.

Moltissimi sono i cantanti e le band che hanno affidato a degli artisti il disegno delle copertine dei loro album, facendo entrare in gioco il binomio arte-musica.

Ma non c’è band al mondo che possa dire di aver legato la sua musica alle arti visive in maniera così forte come i

Pink Floyd.

Tutti sono in grado di riconoscere al primo sguardo il prisma di The Dark side of the Moon, o la mucca di Atom Hearth Mother .

GLI ANEDDOTI SULLE COPERTINE DEI PINK FLOYD

La cover di Ummagumma è stata fatta con foto usando un obiettivo grandangolo . Dopo una scelta, le foto vennero stampate nelle giuste dimensioni, poi ritagliate e ricomposte a mò di collage usando semplicemente taglierino e colla.

Ummagumma

La qualità del lavoro fu molto “amatoriale” e ci furono molte difficoltà di prospettiva, di cattiva illuminazione, ecc. Tutti errori di gioventù ma soprattutto di mancanza delle tecnologie che abbiamo oggi.

Tuttavia, come sappiamo il risultato finale funzionò piuttosto bene.

Sono strati che si susseguono con realtà diverse , l’immaginazione di entrare in una stanza in cui la prima potrà essere una foto, ma la seconda è un luogo? Illusione tridimensionale, lo stesso concetto della musica dei Pink Floyd, una musica con molti più strati rispetto a quella solita.

COSA CI FA UNA NORMALISSIMA VECCHIA MUCCA SULLA COPERTINA DI UNO DEI PIU’ AVANZATI ALBUM DI MUSICA PSICHEDELICA????

Atom Hearth Mother

Altra immagine storica è la famosa mucca di Atom Hearth Mother.

Solo una mucca, nessuna frase profonda e significativa, nessuno sfondo particolare e nessun riferimento alla musica. C’è solo questa mucca che sembra dire “che volete?” Nessun titolo, niente…solo una normalissima vecchia mucca….

Eppure, la cosa funzionò molto bene e il costo per tutto questo lavoro fu quasi nullo, era una semplice fotografia senza nessuna grafica né ritocchi.

Meddle

Forse la più controversa storia riguarda la copertina di Meddle.

Si tratta di una foto di un orecchio visto da vicino e degli anelli di acqua. Io ci ho messo tempo a capire che si trattava di un orecchio, anni praticamente….Insomma, pare che ci fu una specie di malinteso fra la band e il grafico che doveva ideare la copertina, in quanto la band era in Giappone per il tour del 1971. Nonostante tutto, comunque l’album fu molto amato dai fans, anche se pare che il grafico che la realizzò non si ritenne mai completamente soddisfatto del lavoro.

Tema: AMBIZIONE E PAZZIA

THE DARK SIDE OF THE MOON

Nel 1973 esce l’album The Dark Side of the Moon, il prisma che tutti conosciamo, fu tratto da un libro di fisica. Un qualcosa di pulito, elegante e grafico, la luce che si mostra con lo spettro dei colori passando attraverso un prisma davanti a uno sfondo completamente nero. Il tema riprende il concetto del loro spettacolo da vivo, famoso per le luci.

Il fascio di luce prosegue divenendo la rappresentazione grafica del battito del cuore con cui inizia la musica. Come una lotta, tra la vita e la morte di un paziente dopo un’operazione.

Ci volle pochissimo tempo per approvare questa copertina.

L’ASSENZA: WISH YOU WERE HERE

I protagonisti della foto sono due stuntmen. A causa del vento che soffiava in direzione sbagliata, le fiamme arrivarono a lambire il volto di uno dei due e a bruciargli i baffi.
Floyd Salesman

Invece, decidere la copertina di Wish you were here , fu molto più complicato. Dopo lunghe discussioni, molta concentrazione e ascolto del brano Shine on you Crazy Diamond, arrivarono a decidere la parola che rappresentasse il disco: ASSENZA

Ciò fu dovuto anche alla ricomparsa di Syd Barret che era sparito per ben 7 anni. Quando ricomparve, era in pessime condizioni, con l’aria malata. Tuttavia si rese utile in qualche modo. Ma la sua malattia mentale, lo faceva essere lì, ma nello stesso tempo era come non ci fosse. Era così assente.

L’altra domanda allora fu, quale fosse il modo per rappresentare l’assenza. L’idea fu quella di presentare una copertina nascosta, coperta di sottile plastica nera, in modo che la gente non potesse vedere cosa c’era dentro.

Questo fu il primo LP che mi feci regalare quando scoprii la musica dei Pink Floyd. Effettivamente, chi andò a comprarmelo, rimase molto perplesso vedendosi consegnare dal commesso del negozio, un disco avvolto in plastica nera.

Sulla plastica, dopo pressioni da parte della casa discografica, fu applicato solo un adesivo col titolo dell’album, raffigurante il gesto più “assente” che si possa immaginare, una stretta di mano, resa più vuota e ipocrita in quanto compiuta da due mani meccaniche.

La parte artistica in effetti, era appunto la copertina nascosta e il disco era comunque immediatamente riconoscibile, come fosse un’etichetta di identificazione immediata.

Qualcuno, come al tempo si usava fare con gli Lp, pare abbia tagliato con cura il fianco della confezione facendo scivolare il disco di lato. Così, rimanendo nella plastica nera, non hanno mai visto l’uomo in fiamme sulla copertina che raffigura invece la stretta di mano tra due uomini di affari. La particolarità è nel fatto che uno dei due sta bruciando, ma è come non se ne accorgesse.

Il suo ideatore, citava questa frase in proposito:

La gente spesso cerca di evitare i legami emotivi, per paura di essere rifiutati. Assenti, per paura di farsi del male, di venire bruciati.

La stretta di mano, un gesto che qui assume le connotazioni di estremamente falso e ripetitivo, oltre al concetto di assenza.I

Il retro della copertina mostra un rappresentante commerciale senza volto , chiamato “Floyd Salesman” che “vende la propria anima” nel deserto. L’assenza di polsi e caviglie fa pensare ad un semplice involucro, come fosse un vestito vuoto. Proprio per restare in tema arte, in pieno stile Magritte: ceci n’est pas une boite

Animals

UN’IDEA TOTALMENTE FOLLE….QUANTO BRILLANTE

Per la copertina dell’album ANIMALS, il suggerimento arrivò direttamente da Roger Waters: far volare un enorme maiale gonfiabile sopra una centrale elettrica.

Idea totalmente folle….quanto brillante.

Il maiale fu chiamato Algie, ma in effetti era un dirigibile.

Fu reclutato un vero esercito di persone per la realizzazione e ci vollero 3 giorni per un risultato a dir poco eccezionale.

Giochi di colore con le nuvole che si stagliavano dietro la centrale.

L’impresa più ardua fu quella di riuscire a gonfiare e far volare il maiale. Ma un giorno, non appena issato per la fotografia, un colpo di vento lo sciolse dalle funi di ancoraggio, facendolo sparire in pochi minuti. Fu recuperato in seguito presso una fattoria.

Il pensiero che per fare una fotografia dovessero creare a quel tempo una scena reale fa sorridere, d’altra parte non c’era la tecnologia di oggi. Ma sicuramente, la parte migliore del lavoro era proprio mettere in piedi l’avvenimento.

A MOMENTARY LAPSE OF REASON

UNA LUNGA FILA DI LETTI…

FIN DOVE L’OCCHIO PUO’ VEDERE

L’idea per questa copertina fu di utilizzare una lunga fila di letti che si estende per tutto il paesaggio fino all’orizzonte fin dove si riesce a vedere.

Anche per fare questa foto utilizzarono letti veri in un luogo vero.

Tanti, ma così tanti, che l’osservatore si chiede come sia stato possibile mettere un scena tutto questo e che cosa potesse significare.

Altra immagine dell’album è quella di un vogatore solitario che rema per suo conto lungo un letto asciutto di un fiume.

I letti allora vennero disposti secondo una morbida curva che si allontana dall’obiettivo come un fiume.

Trovare i letti fu una lunga impresa.

Ne utilizzarono circa 700, in stile vittoriano, in acciaio, con relativa biancheria e tutti perfettamente a posto.

Che dire? Un’impresa grandiosa.

Division Bell

L’ULTIMA PRODUZIONE GRAFICA MASTODONTICA

Fu l’ultimo LP dei Pink Floyd ad avere una produzione grafica di questo genere. E comunque, la fantastica immagine di copertina fa capire che l’idea grafica ancora una volta aveva colto nel segno.

Facendo riferimento al titolo, esistono campane diverse, quelle che servono a dare un allarme, che servono a festeggiare, come quelle della chiesa. Poi ci sono le campane che servono a radunare, il segnale della lezione terminata come nelle scuole, oppure campanelli che mettono in guardia, come quelli delle bici.

Sono tutte contraddizioni e il tema principale dell’album era quello della comunicazione, o meglio, della presenza e assenza di comunicazione fra la gente in generale. 

Il progetto grafico avrebbe dovuto esprimere queste contraddizioni, doveva rappresentare una comunicazione…che non comunica.

Così, al grafico venne in mente di dover spezzare l’immagine stessa, essa doveva provare a disfarsi o a farsi strada a modo proprio. Si ricordò allora di quei disegni usati dagli psicologi, che possono essere visti come una cosa o un’altra, a seconda di ciò che si vede o si sceglie di vedere. Non si possono vedere le due cose simultaneamente.

Da qui, l’idea di due teste una di fronte all’altra, che si parlano componendo una terza faccia.

Gli occhi delle due facce che si guardano, diventano i due occhi di una sola faccia, facendo si che l’osservatore non vedesse le due cose allo stesso tempo.

Se qualcuno le avesse viste entrambe, lo avrebbe fatto alternativamente, come in un’illusione ottica. Il che era ancora meglio, perché significava che l’osservatore stava interagendo, o comunicando con l’immagine in modo diretto e viscerale.

Le teste furono realizzate con piastre di metallo ed erano alte come autobus a due piani del peso di una tonnellata.

Furono trasportate in un campo fuori Cambridge e dopo 2 settimane di attesa riuscirono a compiere l’opera. Funzionò tutto bene, anche il posizionamento della cattedrale sullo sfondo. L’illuminazione e le nuvole sui cieli erano meravigliose.

Senza manomissioni, tutto realizzato nella realtà.

A dispetto di qualche voce che parla di manipolazioni al computer, nonostante i sacrifici, la perseveranza e il denaro che sono stati necessari a realizzare queste immagini.

Ma cosa ci si poteva aspettare da una band come i Pink Floyd ?

Insomma, ci sarebbe molto altro da raccontare su una band che con un solo album ha venduto 50 milioni di copie, facendo di The Dark Side of the Moon l’album fra i più venduti della storia.

I pionieri della psichedelia, uno dei massimi complessi rock di sempre. I loro album sono stati giudicati pietre miliari della musica popolare del secolo. Senza dimenticare THE WALL, THE FINAL CUT e altri che non ho menzionato.

Per quanto mi riguarda, la loro musica è stata la colonna sonora della mia vita.

Spero che questo articolo ti abbia incuriosito e se sei un fan del Pink Floyd, beh, allora sai bene di cosa parlo, quindi, spero che ti abbia fatto piacere leggere questi brevi aneddoti.

(fonte: Spettakolo.it)

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